Nel fantastico mondo delle katsu (cotolette) giapponesi c’è posto anche per queste polpette fantastiche fatte di carne trita, come fossero degli hamburger ma più buoni perchè impanati e fritti!
Questo piatto fu inventato in un ristorante di Tokyo nel diciannovesimo secolo, non si sa perchè sia stato chiamato così ma è stato così apprezzato nel corso degli anni da diventare anche molto diffuso nelle cucine casalinghe giapponesi.
Come vedrete è semplice da preparare e non ha bisogno di ingredienti strani ma c’è una piccola accortezza da avere e cioè di prepararle e friggerle al momento.
Purtroppo non si possono preparare in anticipo perchè la carne rilascerebbe i suoi liquidi nell’impanatura rendendo tutto un disastro.
Si serve calda di frittura con tutti i contorni che vengono usati per le altre katsu quindi cavolo cappuccio croccante, senape (preferibilmente quella forte ma in realtà quella che vi piace va benissimo), salsa tonkatsu e l’immancabile ciotola di riso bianco al vapore o bollito. Super!
da Japanese Soul Cooking di Tadashi Ono e Harris Salat
- 450 g di carne macinata di manzo di prima scelta
- 150 g di cipolla tritata finissima o grattugiata
- 8 g di sale fino
- pepe nero a piacere
- 2 cucchiai di ketchup
- 2 cucchiai di salsa di soia
- 2 uova
- 70 g di farina
- 280 g di panko comprato o fatto in casa in alternativa normale pane grattugiato
- olio per friggere
- 350 g di cavolo cappuccio croccante
- senape a piacere
- 125 ml di salsa tonkatsu fatta in casa opzionale ma caldamente consigliata
- riso bianco bollito
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Preparate il cavolo cappuccio croccante iniziando col togliere le foglie esterne più molli, se ce ne sono.
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Tagliate molto molto finemente il cavolo cappuccio con una mandolina o, se siete sadici come me, con un coltello affilato.
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In una ciotola mettete acqua e abbondante ghiaccio e tuffate il cavolo affettato nel bagno di acqua e ghiaccio lasciandolo lì per dieci minuti.
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Prima di servire scolatelo dall'acqua e togliete i cubetti di ghiaccio rimasti. Sentirete com’è strepitosamente croccante!
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In una ciotola grande mettete la carne, la cipolla, il sale, il pepe a piacere, il ketchup e la salsa di soia.
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Con le mani impastate bene per un paio di minuti: premete gli ingredienti con le mani e spremeteli facendoli uscire dalle dita per far sì che il composto sia ben amalgamato e abbastanza appiccicoso in modo che non si sgretoli durante la frittura.
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Dividete il mix ottenuto in 8 porzioni (115g l’una se volete essere precisi) e formate degli hamburger di 2 cm di spessore. Mettete tutte le polpette ottenute su un piatto e tenete da parte.
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E’ tempo di friggere, quindi iniziate preparando 5 piatti: piatto n°1: farina, piatto n°2: uova sbattute, piatto n°3: panko, piatto n°4 : vuoto e pronto per accogliere le menchi katsu impanate, piatto n°5: vicino al fornello, coperto di carta assorbente, per appoggiare le menchi katsu appena fritte.
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In una pentola adatta alla frittura, versate l’olio per friggere (ce ne devono essere almeno 2,5cm!), mettetela sul fornello e fate scaldare l’olio fino alla temperatura di 165°C.
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Fin che l’olio si riscalda impanate le polpette passandole prima nella farina, poi nell’uovo e infine nel panko. Assicuratevi di creare uno strato generoso di panko premendo bene con le mani su tutti i lati.
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Quando l’olio arriva in temperatura cominciate a friggere le menchi katsu 2-3 alla volta, cuocetele per 7 minuti girandole solamente una volta a metà cottura. Dovranno essere di un bel marrone dorato!
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Per una frittura perfetta dovreste usare al massimo metà della superficie dell’olio, così facendo non ne abbasserete la temperatura e otterrete un fritto asciutto e perfetto. Inoltre è indispensabile regolare la fiamma in modo da mantenere la temperatura dell’olio sempre constante.
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Man mano che cuocete le menchi katsu, appoggiatele sul piatto coperto di carta assorbente.
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Servite, per ogni commensale, due menchi katsu in un piatto con il cavolo cappuccio croccante condito come preferite, un cucchiaino di senape, ricoprite con un paio di cucchiai di salsa tonkatsu (o servitela a parte se preferite) e un po’ di riso nell’ultimo angolino di piatto.
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Divorate questo incredibile piatto bollente: è buono da morire!
5 Comments
Francesca Frankie
19 Novembre 2014 at 9:21ma io mi aspettavo una torta burrosissima viste le premesse!!!
io lo evito se posso ( se magno n'altro po' lievito!) nel senso che se devo fare la torta per la colazione cerco di diminuirlo o farla con l'olio ( anche perchè mia mamma è intollerante al lattosio) , ma MAI lo sostituirei dove è necessario e in grandi quantità !
io e la cucina giapponese siamo unite in un solo momento quello in cui vado al risporante nipponico. Non ho mai cucinato nulla anche se tu più e più volte mi hai ispirata, non ho coraggio!
buona giornata bella bertuzza!
un bacione
Stefania
19 Novembre 2014 at 9:56Dopo questa ode al burro, mi aspettavo una ricetta che lo prevedesse, morbida e succolenta come piacciono a me! mi accontento di questa. Mica male, però!
Elisa
19 Novembre 2014 at 12:49😀 I love you Bertuzzi! I love you! 😀
Io però ora, burro a parte, ho voglia di mangiare il menchi katsu!
Dany
19 Novembre 2014 at 13:28Io sono molto coraggiosa..se si tratta di burro poi..anche troppo..!!!
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maia @ sac à poche
21 Novembre 2014 at 7:39bellissimo post …
…. quando ci vuole il burro si deve usare senza se e senza ma!!
ciao
PS: questo piatto jap mi ispira tantissimo