Una volta nella vita ho assaggiato il dulce de leche ed è stato amore!
Una confettura di latte che ricorda nel sapore le caramelle mou, cosa potrei chiedere di più?
Comincio così la ricerca delle ricette ma leggere che bisogna star lì a mescolare latte e zucchero per almeno un’ora e mezza mi fa passare la voglia…ok l’amore in cucina ma un’ora e mezza a girare un mestolo è una prova da giochi senza frontiere!
Finisce così, momentaneamente, la mia intensa storia d’amore col dulce de leche.
Era il 2010 o giù di lì.
Gennaio 2014: noioso pomeriggio di pioggia e la sottoscritta non ne poteva più di vedere i programmi da maschi assieme all’Orso Bruno (vedi “Affari a quattro ruote” e simili) così decido che è giunto il momento di leggere il libro di cucina molecolare preso l’anno scorso e mai aperto. L’avevo comperato perché la copertina argentata era da sballo, quindi con grande senso critico.
Sfoglia e sfoglia e sfoglia: un’esperimento meglio dell’altro, con spiegazioni veloci per inesperti di chimica e di cucina molecolare!
Poi leggo dulce de leche nel capitolo che parla della Reazione di Maillard e mi si apre un sorriso enorme.
Serve solo un barattolo di latte condensato ed io, ovviamente, celo.
Presenza fisica al fornello: circa un minuto.
Ok devo provare!
Ma cos’è sta benedetta reazione di Maillard?
In breve (e da profana) è una serie complessa di fenomeni che avviene a seguito dell’interazione di zuccheri e proteine, mediante la cottura.
E questa reazione genera composti che “comandano” abbastanza la nostra umana!
Ad esempio ci fa preferire un prodotto da forno piuttosto che un altro: siamo attratti dal colore marrone bruno ma non tanto dal giallino/bianco che interpretiamo come non abbastanza cotto o dal marrone molto scuro che interpretiamo come bruciato.
Un altro esempio lampante di questa reazione è il “gusto di carne”, che può essere estratto e usato in brodi o altri alimenti ed è essenzialmente il gusto dei composti di Maillard.
E se vi dicessi che Maillard ci mette lo zampino anche negli autoabbronzanti??
In campo cosmetico questa reazione è sfruttata perché ci sono composti di origine sintetica che reagiscono con gli amminoacidi della cheratina (della nostra pelle) generando la finta abbronzatura!
Nel caso del dulche de leche invece cosa accade?
In sostanza, il latte condensato zuccherato apporta gli aminoacidi e gli zuccheri necessari per scatenare la reazione di Maillard.
Con l’aumento della temperatura la reazione viene accelerata e si crea nel barattolo un composto scuro e aromatico che è il nostro dulce de leche finale.
Oltre a questo si verificano anche reazioni di caramellizzazione tra i diversi zuccheri.
E tutto questo senza il minimo stress: w la reazione di Maillard!
Ed ora che sapete tutto: pronti per l’esperimento?
da "Cucina Molecolare" di Anne Cazor e Christine Lienard
- 1 lattina di latte condensato zuccherato standard da 397 grammi
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Mettete il barattolo di latte condensato sul fondo di una pentola capiente e ricopritelo d'acqua.
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Mettete il tutto sul fuoco e fate sobbollire per 3 ore, aggiungete acqua bollente di tanto in tanto per far sì che il barattolo rimanga sempre ben immerso oppure mettetene un bel po' già da subito come ho fatto io.
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Mettetevi un timer, una sveglia sul cellulare, quello che vi pare e per tre ore fate quello che volete.
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Quando il tempo è scaduto, togliete dal fuoco e fate raffreddare completamente il barattolo nella pentola prima di aprirlo.
10 Comments
Araba Felice
23 Gennaio 2014 at 9:05Cioè io faccio cucina molecolare senza saperlo 😀 l'ho sempre fatto così il dulce de leche 😀
FedeB
23 Gennaio 2014 at 12:59La chiamavano Araba "Adrià" Felice 😀
Per me è stato una scoperta e una svolta!!
Da te mi aspetto la creazione di un autoabbronzante adesso! 😀
Giulietta | Alterkitchen
23 Gennaio 2014 at 9:06Io invece un paio di anni fa l'ho fatto con il vecchio metodo (che poi non sono stata lì a mescolare davvero per un'ora e mezza -ma facciamo tre, pure).. ed era delizioso. Questo procedimento che ci hai spiegato l'avevo già visto in giro per il web, e devo dire che pare proprio interessante!
FedeB
23 Gennaio 2014 at 13:01Ciao Giulia!! Diciamo che questo metodo elimina lo "step" faticoso del dulce de leche….però averlo così a portata di mano secondo me è pericolosissimo!!! 😀
roberta
23 Gennaio 2014 at 12:20a me lo ha insegnato un'amica brasiliana, una decina di anni fa….ma nemmeno io sapevo si trattasse di cucina molecolare!!…se ne impara una nuova ogni giorno, che meraviglia. Grazie!!
FedeB
23 Gennaio 2014 at 13:04Dieci anni fa! :O
Ed io che pensavo di aver fatto una scoperta d'avanguardia! 😀
Ciao mitica Roberta (aspetto la torta con il succo di zenzero!!!) :))
Annarita Rossi
23 Gennaio 2014 at 13:38che genialata, Federica questa è davvero forte. Bravissima.
FedeB
23 Gennaio 2014 at 15:02Grazie Annarita!! Ogni tanto ho la meglio sul mio cervello da bionda! 😀
Un bacione!!!
Unknown
9 Febbraio 2015 at 11:50Ciao Federica! Dove compri il latte condensato? Ho girato i più grandi supermercati della mia zona,ma ho trovato solo quello in tubetto 🙁
Buona giornata! :*
FedeB
9 Febbraio 2015 at 12:26Ciao!! Di che zona sei tu? A Verona lo hanno sicuramente da Martinelli e Iperfamila!