Mia nonna Gabriella, quella da cui certamente ho preso la passione per la cucina, faceva un pasticcio così lussurioso che ancora ne porto l’immagine in testa.
Cos’è il pasticcio? Il pasticcio a Verona e dintorni è il simpatico nome che diamo alla lasagna al forno.
Strati e strati di besciamella, pasta all’uovo e ragù: la gioia totale!
Il pasticcio di mia nonna era ricchissimo e lussurioso.
Tra gli strati di besciamella e ragù, infatti, si nascondevano prosciutto e…..sottilette! Sì, in quest’epoca di tutto-fatto-in-casa ho voluto anch’io utilizzare le sottilette per riportare alla luce gli stessi sapori del pasticcio perfetto di mia nonna che era semplicemente favoloso!
Il risultato è pazzesco, ho amato ogni singolo boccone ed assieme a me lo hanno fatto anche mio marito, i miei cugini, i miei zii e i miei genitori: condivisione della buona tavola, la cosa più bella che ci sia!
- 1 cipolla
- 1 carota
- 1 costa di sedano
- 50 g di burro
- olio extravergine d'oliva
- 1 kg di carne macinata di manzo
- 150 g di salsiccia di maiale
- 3 cucchiai di triplo concentrato di pomodoro
- 150 ml di Valpolicella Classico o altro vino rosso corposo
- 700 g di passata di pomodoro
- 200 ml di acqua per risciacquare la bottiglia della passata
- 1,2 litri latte intero
- 120 g di burro
- 120 g di farina 00
- 1 cipolla tagliata a metà
- noce moscata
- sale fino
- ragù di carne
- besciamella
- sfoglia fresca del banco frigo
- 250 g di prosciutto cotto a fette sottili
- sottilette
- 150 g di Grana Padano
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Fate un battuto di sedano, carota e cipolla.
Prendete il vostro pentolone preferito, mettete il burro, un giro d’olio e il battuto. Fate andare a fiamma dolce per una decina di minuti, mescolando ogni tanto. -
Sbriciolate la salsiccia nel soffritto, seguito dalla carne macinata di manzo. Alzate la fiamma e fin che la carne soffrigge rompetela con il cucchiaio,fate evaporare tutto il liquido che si crea man mano.
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Aggiungete il concentrato di pomodoro e il vino, continuate a cuocere a fiamma alta mescolando per far ridurre il liquido della metà.
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Aggiungete infine la passata e 200ml di acqua (con cui avrete sciacquato il contenitore della passata). Abbassate il fuoco al minimo, deve appena sobbollire, e fate andare per un paio d'ore. Controllate ogni ora, mescolando un po’ per assicurarvi che il ragù non si bruci.
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Passato tutto il tempo di cui il ragù ha bisogno, spegnete il fuoco e lasciatelo tranquillo per qualche minuto. Assaggiate e regolate di sale secondo il vostro gusto.
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In una casseruola versate il latte e la cipolla. Fate cuocere a fuoco dolce per 4-5 minuti, finché il latte arriva quasi a ebollizione, poi spegnete il fuoco e fate raffreddare.
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Preparate il roux: fate sciogliere a fuoco dolce in un’altra casseruola il burro e aggiungetevi la farina. Fate cuocere per 30 o 40 secondi mescolando. Togliete dal fuoco e versate lentamente il latte raffreddato, filtrandolo attraverso un colino, mescolando energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi.
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Rimettete la pentola sul fuoco medio e mescolate continuamente con la frusta per 4-5 minuti, finché la salsa si addensa e inizia a bollire
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Abbassate la fiamma e cuocete a fuoco dolce per 15 minuti, quindi salate e insaporite con la noce moscata secondo il vostro gusto.
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Accendete il forno a 190°C.
Prendete una teglia 30×24 circa (di alluminio, di ceramica, una cuki..quello che vi pare), coprite il fondo con una cucchiaiata di ragù e coprite con la sfoglia.
Stendete sulla sfoglia la besciamella, fate poi uno strato di prosciutto cotto, cospargete con la fontina e una bella spolverata di Grana grattugiato. -
Altra sfoglia.
Strato di ragù, besciamella e Grana grattugiato.
Altra sfoglia.
Besciamella-prosciutto-fontina-Grana.
Ultima sfoglia.
Besciamella-ragù-grana abbondante per gratinare. -
Infornate per 20 minuti o fino a quando la superficie è ben gratinata. Togliete dal forno e lasciate assestare 15 minuti.
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Servite a fette abbondanti e godetene tutti 🙂
22 Comments
Saparunda
24 Ottobre 2014 at 7:05No, dimmi, ma quanto ti adoro?? Vuoi farmi innamorare perdutamente di te tanto da lasciare il marito e venire a convivere con te?? Accetterò passivamente la presenza dell'Orso Bruno, non sono un tipo geloso… 😛
La fontina valdostana, i Queen (un amore spasmodico!!), quel ragù, la besciamella di Paul Gayler… e poi quella sfoglia rettangolare… no dimmi, ma come hai fatto??? Io sono negatissima, nonostante la musica per far ondeggiare i fianchi… sarà che sono negata nel ballo, so un pezzo di legno io…un mattarello ecco, sono un mattarello! (ma perché leggo doppi sensi ovunque anche se non vorrei?).
Cristina Galliti
24 Ottobre 2014 at 7:14hahahahaha sei troppo forte!! e chi se le scorda le sottilette sopra al ragù? la mia mamma mi preparava così la polenta pasticciata, polenta, ragù e sottilette….slurp…mi ricordano i tempi delle scuole superiori quando tornavo ormai alle h 14 e trovavo quel piatto di polenta pronto e fumante….amarcord….amarcord….oggi vade retro sottiletta naturalmente 😉
Monica Giustina
24 Ottobre 2014 at 7:24Che spettacolo questo Pasticcio (si anche da noi nel bellunese lo chiamiamo così) e che bellezza i piatti delle nonne. Io ho sempre adorato quelli della mia, belli unti e golosi, che ci volevano 25 tovaglioli e 2 bavaglini per pulirsi, ma ne valeva sempre la pena. Questo è super, mille strati di gusto e di intensità e quella fetta con quel bel ragù in cima è spettacolare!
flavia galasso
24 Ottobre 2014 at 7:40AH le nonne,…. le nonne…. non ho libri o quaderni di ricette che mi hanno lasciato, perchè loro non ne avevano, non prendevano appunti…era nel loro DNA quello che cucinavano…. tutto a memria, io spero di averne presa almeno un po' di quella memoria, o meglio al palato non la perderò mai….riesco ancora a gustare con la memoria il sapore delle paste fatte in casa, dei sughi, degli arrosti…. sicuramente erano diversi anche i sapori degli ingredienti, più genuini, più veri, meno "perfetti"….ma erano diversi anche i loro attrezzi in cucina….. ma che ti devo dire?? che hai mantenuto la tradizione di tua nonna, anzi hai saputo metterci del tuo ''nobilitando'' il formaggio e profumando in maniera diversa la besciamella….. io per esemio i chiodi di garofano li metto nella carne al sugo alla Siciliana ;)…. e wow…. dà quella nota in più notevole! Brava Federica …. e te lo devo dire, io sta lasagna qua sopra me la mangerei anche ora che è ora del caffè di metà mattina 😀
Francy BurroeZucchero
24 Ottobre 2014 at 8:07Hai sdoganato la lasagna nel terzo millennio con questo post 🙂 Nel senso hai reso la lasagna "rock 'n roll" come direbbe Morgan 🙂 una versione radicata nei tuoi ricordi ma con quel guizzo moderno e quel modo tutto tuo di approcciarti alle ricette. La faccia da Shining col mattarello è da stampare e appendere davanti al tagliere, e tirare la sfoglia con la colonna sonora dei Queen live at Wembley è sicuramente garanzia di riuscita :-))) .. non sei la sola che li adora! Finale: una sfoglia perfetta, una lasagna perfetta che buca lo schermo e grida "mangiami!!!". Da podio!!!!!!!!!!
Greta Damancaunbraulio
24 Ottobre 2014 at 8:20Quella sfoglia è fantastica, un lenzuolo perfetto.
E al tua lasagna che dire.. it's a kind of magic!
Fabiana Del Nero
24 Ottobre 2014 at 8:36Sì, ma adesso chi glielo dice a tua mamma?????;)))))
Talmente ovvio che sia perfetta che non trovo niente da dire……vado in giardino a cavar due cavoli
A proposito, la faccia che sa di cipolla……meglio la faccia che i piedi, ti pare?!!!:))))
Francesca Frankie
24 Ottobre 2014 at 8:42STRABILIANTE questo pasticcio, questo post e i tuoi occhi da psyco!
No dico davvero, mi hai fatto morire dalle risate con le tue parole ma anche stringere il cuore. W le nonne, sempre.
Complimenti Fede davvero, sei stata eccezionale soprattutto a tirare una sfoglia perfettamente rettangolare invece che tonda!:)
io ho sfogliato con altra musica, ma mi astengo coscientemente dal dirti quale… 😛
un abbraccione
Vica in cucina
24 Ottobre 2014 at 9:12Cucinare al ritmo dei Queen rende un piatto così buono? Devo provare anch'io allora! 😛
Una delle lasagne più appetitose del web e della vita reale che ho mai visto!
Hai realizzato un classico senza proporre varianti estranei, hai fatto centro! Il classico non delude mai!
le Frufrù
24 Ottobre 2014 at 9:18Quel ragù! Mi ricorda casa, la nonna, la mamma, la festa. La lasagna è davvero il piatto dei bei ricordi.
A casa mia non mettono il sedano nel ragù, ma sai che mi è venuta voglia di mettercelo?
Ps… tanta, tanta, tanta stima che stendi col mattarello.
MarielladM
24 Ottobre 2014 at 9:49Le nonne non sbagliano mai! Lasagna goduriosissima! Sai che quella besciamella viene da lontano? La prima volta che mi ci sono imbattuta è stato in un libro di ricette del Monzù, i cuochi francesi che venivano a lavorare presso le famiglia aristocratiche napoletane , nel '700.
SaiPiperina
24 Ottobre 2014 at 10:02Ma bravissimaaaa soprattutto perché pretendere di fare una sfoglia con Freddy che canta è un'impresa ardua, sulle note dei Queen le braccia tendono ad andare verso l'alto, mimando colui che rimarrà per sempre indimenticabile, soprattutto se si ha avuto la gioia di poterlo vedere dal vivo… va bè ricordi di gioventù che basta un niente per evocarli… splendida lasagna, Blonde, e chissà quant'è buona. Non ho mai fatto la sfoglia, chissà perché, penso che dovrei davvero iniziare a farla, mi si aprirebbe un mondo, il tuo sguardo me lo conferma… ottimo anche il ragù insomma un'ennesima pietanza cucinata Divinamente al suono di: "We are the champions, my friends and we'll keep on fighting till the end …"
๓คקเ
24 Ottobre 2014 at 11:40Dunque, cioè, spiegami: il sogno di ogni sfoglina è quello di fare la sfoglia rettangolare e tu arrivi, ondeggi i fianchi e la ottieni.
Il sogno di ogni cuoca è quello di fare una lasagna così perfetta da far sbavare chiunque la veda anche solo in foto, e tu la fai.
A suon di musica, con una doccia in mezzo e la fontina valdostana al posto delle sottilette.
Il sogno di ogni foodblogger è quello di condividere ciò che cucina, e tu riesci a condividere la stessa teglia di lasagne di lunedì e martedì, da posti diversi.
Il mio sogno è quello di farmi adottare da te.
Sto in un angolino, non sporco, non disturbo e occupo poco spazio. Che dici, affare fatto? 😉
Mai
24 Ottobre 2014 at 13:42ahahahahahahahahha!!!! Grandissima!!!!
Sei pscomentedeliziosa! E non ne parliamo del tuo pasticcio! Leggerti mentre raconti di come cucini è un spasso! E chi è che non
Come se nulla fosse hai fatto una lasagna da venire l'aquilina in bocca già solo al vedere il ragù!
A casa non lo faccio quasi mai, tutto colpa del cozzaro, che se ne mangiò quasi 2 kg a cucchiaiate, e quando arrivai a casa trovai la ciotola vuota in frigo. Presi tale arrabbiatura che non lo feci più per anni! Capisco quando dici "…anche da mangiare sul pane…"
Ps: o cupo più posto che la mapi ma posso venire anche io? A cambio delle tue prelibatezze posso tagliarti i capelli farti i massaggi.
besos e fammi sapere!
La Gaia Celiaca
26 Ottobre 2014 at 21:36troppo divertente!
comunque io alla facciaccia dello snobismo gastro-blogger, per una volta avrei tradito il quinto comandamento "non usate le sottilette- non usate la panna- non usate i formaggini- non usate il puré in fiocchi" e ci avrei messo le sottilette. che ovviamente anch'io adesso aborro, ma in onore ai ricordi dell'infanzia si poteva fare… eccome se si poteva fare!
anche se immagino che con la fontina sia un'altra cosa.
siete bravissime comunque. io dopo la seconda pallina di impasto ho ceduto…
Daniela Ferri
28 Ottobre 2014 at 15:06per forza ti sono venute eccellenti: l'energia di Freddy ti ha dato una carica speciale !!! :-)))
Giulietta | Alterkitchen
28 Ottobre 2014 at 18:57Mi ero innamorata delle tue lasagne solo alla prima foto, da Facebook.. poi, con la calma, arrivo anche qui.
Se si va calma per fare il pasticcio, ci va anche per leggerle, no?!
Rimango a bocca aperta e, drammaticamente, a bocca asciutta.
Un bacione!
Cristiana Beufalamode
28 Ottobre 2014 at 22:31Come sempre fiche le foto, ma non per le foto in sè (che sono una cagata…scherzo!!), ma per quello che riesci a trasmettere: te! Traspari in ogni immagine e in ogni parola.
Sul chiodo di garofano ci siamo appena smessaggiate con la Mapi: condivisione piena! Questa lasagna, pasticcio sorry, mi piace un sacco: perché è quello che si immagina pensando ad una lasagna: trasuda un sacco di bella robbbba!
Alessandra Gennaro
29 Ottobre 2014 at 17:55cioè, fede, parliamone…
io sporco meno della mapi, intendo dire 😉
immensaaaaaaa!
Sabrina
31 Ottobre 2014 at 23:08ho aspettato un po' a commentare il tuo capolavoro..sai dopo il tuo sguardo minaccioso con il matterello tra le mani, mi ero un attimino inibita… :)))
un bel po' maiala questa lasagna!
succulenta lo è ai massimi livelli.
e tu sei di una simpatia immensa!
poi mi insegni come si fa a fare il rettangolo perfetto? :))
grazie cara e complimentissimi!
sabri
mari ►☼◄ lasagnapazza
4 Novembre 2014 at 18:18No, vabbè, ma che posso dire dopo un post e una ricetta del genere? Ok… cerco di fare la seria e ti dico che pure a Trieste lo chiamano pasticcio 🙂
Mi ha fatto morire la sostituzione delle sottilette con la fontina per amore dell'MTC 😀 ma se dovessi provare a farla (e ti assicuro che non è così improbabile) io ci metterei le sottilette :)))
Bravissima, per la cucina e la simpatia.
coccolatime
5 Ottobre 2015 at 20:16oddio…son venuta per leggermi in santa pace il post dell'islanda…e che ti trovo???? una goduria pura…anche io anche io….questo inverno lungo è adatto…..voglio una lasagna esattamente cosi!!!! STUPENDA