Go Back
Paella di mio papà
Piatto: Piatto unico
Cucina: Spagnola
Porzioni: 10 persone
Autore: La Blonde Femme
Ingredienti
  • 300 g di salsiccia fatta a palline
  • 250 g di petto di pollo tagliata a pezzetti
  • 250 g di lonza di maiale tagliata a pezzetti
  • 500 g di gamberi sgusciati
  • 1 peperone giallo tagliato a pezzetti
  • 1 peperone rosso tagliato a pezzetti
  • 1 cipolla affettata sottilmente
  • 2 spicchi d’aglio affettati sottilmente
  • 2 barattoli di pelati a pezzi
  • 2 bustine di zafferano (mio papà usa quello in polvere)
  • 3 litri di brodo vegetale
  • sale e pepe
  • peperoncino secco a piacere opzionale
  • 20 mazzancolle
  • una trentina di cozze pulite e preparate per essere cotte
  • 2 spicchi d’aglio schiacciati
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 1 kg circa di riso mio papà usa da sempre il riso “Flora classico” per preparare la paella
  • Olio extravergine d’oliva
Istruzioni
  1. Nell’apposita teglia da paella mettere un bel giro d’olio, quando è caldo mettete a rosolare la salsiccia fatta a palline.
  2. Quando la salsiccia è pronta toglietela e mettetela in una grande ciotola che possa contenere anche gli altri ingredienti cotti in seguito.
  3. Rosolate il petto di pollo e la lonza di maiale a pezzetti.
  4. Mettete pollo e lonza nella stessa ciotola della salsiccia e proseguite con la cottura dei gamberi.
  5. Ora che avete tutti questi ingredienti riuniti nella ciotola coprite con la carta stagnola e lasciate riposare.
  6. Rosolate la cipolla tagliata sottilmente e l’aglio.
  7. Quando la cipolla è appassita, circa 5-6 minuti, aggiungete i peperoni e i pelati a pezzi. Fate cuocere a fuoco basso (deve sobbollire) per una decina di minuti.

  8. Sciogliete lo zafferano in un mestolo di brodo e aggiungetelo alla teglia, versate subito altri 2,4 litri di brodo e infine tuffate nella teglia tutta la carne e il pesce cotto in precedenza.
  9. Aggiungete un tocco di peperoncino (non fatela troppo piccante, il peperoncino deve solleticare il palato e non risultare invadente) e fate sobbollire per un’oretta.
  10. Infine assaggiate e regolate di sale e pepe: il fondo della paella è pronto!
  11. Il mio consiglio è di preparare il fondo della paella il giorno prima rispetto a quando vi serve, in questo modo il tutto si amalgama in modo perfetto.

  12. Prima di buttare il riso rimangono da cuocere le mazzancolle e le cozze.
  13. In una padella a parte mettete un giro d’olio e soffriggete uno spicchio d’aglio schiacciato, poi cuocete le mazzancolle. Una volta pronte mettetele in una ciotola e coprite con la carta stagnola. Pulite con un pezzo di scottex la padella.

  14. Mettete un giro d’olio e soffriggete uno spicchio d’aglio schiacciato, versate le cozze e coprite con un coperchio per farle aprire (ci vorranno meno di 5 minuti), infine sfumate con un po’ di vino bianco. Quando sono pronte apritele del tutto e tenete solo la metà con il mollusco. Quando tutti gli ospiti sono arrivati riaccendete il fuoco sotto la teglia e portate a bollore il fondo della paella, assaggiate ancora per assicurarvi che sia giusto di sale e di peperoncino.

  15. A questo punto si può versare il riso: dovete spargerlo nella teglia in modo omogeneo.

  16. Una volta che avete versato il riso lasciate cuocere senza toccare per 15 minuti, poi potete cominciare a mescolare. La cottura è sui 25 minuti totali, se asciuga troppo aggiungete un altro po’ di brodo.

  17. Mentre la paella riposa 5 minuti approfittate per decorarla con le cozze e le mazzancolle.
  18. Siete pronti per andare in tavola: l’effetto sorpresa sugli ospiti è sempre assicurato!

Note
  • Nella ricetta originale, da cui poi abbiamo ricavato questa, erano previsti pezzi di pollo (cosce e alette) e di maiale (le costine, ad esempio). Per praticità usiamo petto di pollo e lonza, in generale abbiamo notato che gli ospiti preferiscono non trovare troppe ossa da spolpare.
    Solo un paio di volte abbiamo aggiunto le costine di maiale alla paella e ci sono piaciute moltissimo, ve le consiglio se vi piace “sporcarvi le mani”.
  • Se ne avanza, il giorno dopo è ancora meglio…una goduria!