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Secondi piatti / Viaggi & Avventure

Plokkfiskur tradizionale – Il nostro itinerario in Islanda, parte 1

Non credevo che il nostro viaggio in Islanda avrebbe suscitato tanto scalpore!
Invece mi avete scritto in tanti per chiedermi un itinerario più dettagliato per poter organizzare il vostro viaggio l’anno prossimo, quindi eccomi a raccontarvi per filo e per segno tutto quello che abbiamo visto.
Prima però una piccola premessa: come avete letto nella puntata precedente io e l’Orso siamo andati in moto direttamente dall’Italia, prendendo il traghetto a Hirtshals in Danimarca e approdando a Seydisfjordur, a sud-est dell’Islanda, quindi il nostro percorso partirà da lì!
Se voi arriverete con l’aereo a Keflavik (sud-ovest dell’Islanda), probabilmente comincerete il giro da Reykjavik quindi dovrete risistemare un po’ le tappe 🙂

1° giorno, circa 90 km
Seydisfjordur – Egilsstadir – Fellabaer – Cascata Hengifoss – Vallanes

Abbiamo pensato di cominciare il nostro viaggio con una tappa molto corta per darci tempo di ambientarci e di entrare in contatto con la natura: una scelta azzeccatissima!
Il tempo, tra l’altro, era bellissimo e il clima quasi primaverile (16°C nell’estate più fredda che gli islandesi ricordino, per la cronaca).
La prima sosta è stata a Fellabaer da Bokakaffi Hlodum per una fetta di torta e un caffè lungo, poi via sul primo sterrato del nostro itinerario verso le cascate di Hengifoss e Litlanesfoss.
Troverete un parcheggio e l’inizio del percorso a piedi che è di circa un’ora fino a Hengifoss, a metà passeggiata c’è la meravigliosa Litlanesfoss che vi stupirà con le sue bellissime colonne di basalto. Prendetevi tempo per godervi la natura, i rivoli d’acqua e l’aria fresca: è stupendo!

Per questa prima notte siamo stati alla Eyjolfsstadir Guesthouse, per la cena vi consiglio un buonissimo hamburger al Salt Café & Bistro di Egillstadir: avrete tempo di mangiare qualcosa di più tipico col passare dei giorni non preoccupatevi.

Cascata Litlanesfoss, con le sue colonne di basalto

 

Cascata Hengifoss


2° giorno, circa 280 km
Vallanes – Raufarhöfn

La nostra prima vera cavalcata islandese (verso il Polo Nord!!) con lunghi sterrati, viste incantevoli, piccoli fiordi…e un vento così potente che ci strappava la moto dalle mani!!!

A Vopnafjordur ci siamo riscaldati con una zuppa del giorno in un café bellissimo che si trova nello stesso stabile del punto informazioni, dove venivano servite delle torte buone da morire!

Raufarhöfn, si pronuncia Roiverhooop, è 4-5 km sotto il Polo Nord ed è un paese abbastanza spettrale: poche case, grandi spazi, quasi nessuno in giro.
Noi abbiamo campeggiato qui:

Il posto è gratuito, ci sono docce e bagni pulitissimi gratuiti anch’essi…prendetelo come un premio per il coraggio di fermarvi qui!
Da vedere c’è l’affascinante Arctic Henge, un’opera in via di costruzione sul modello di Stonehenge che celebra il Circolo Polare Artico.


3° giorno, circa 250 km
Raufarhöfn – Cascata Dettifoss – Hverarönd – Lago Myvatn – Cascata Godafoss – Akureyri

Ci sono solo due strade sterrate che da Nord portano alla cascata Dettifoss, abbiamo dovuto scegliere la meno peggio e sinceramente non oso immaginare come fosse l’altra!!
Questa (road 862) per 45km ci ha tormentato i polsi e ha tirato fuori senza dubbio lo scaricatore di porto che c’è in me!
Ovviamente in macchina il problema non c’è, anzi, ma in moto vi assicuro che è stata dura…davvero davvero dura!

Dettifoss però ha saputo ripagarci di tutto: è stupendissima!
E’ qualcosa che toglie il fiato e ti fa sentire grande come un moscerino.

 

Tornando sulla strada 1 e proseguendo l’itinerario troverete il sito di Hverir, un’area geotermica veramente affascinante: nelle pozze ribolle fango, dalle rocce esce vapore e la terra è tiepida. L’odore dell’aria non è certo uno dei migliori che sentirete nella vostra vita ma lo spettacolo è scioccante e divertente allo stesso tempo!
Sentivo la natura viva, una natura che sa ancora sopraffare gli esseri umani.

 

Il lago Myvatn (cioè “dei moscerini) è stato per noi solo un passaggio veloce caratterizzato da una tempesta di questi fastidiosissimi insettini. Voi umani non potete capire: bisogna solo provare l’esperienza per rendersi conto del perché ho usato il termine “tempesta”!!!

Cascata Godafoss

4° giorno, circa 220 km
Akureyri – Olafsfjordur – Siglufjordur – Saudarkrokur – Blönduós

L’itinerario del quarto giorno è stato organizzato completamente a caso ed è stato molto bello scoprire di volta in volta un posto stupendo e degno di una sosta!
Questa ad esempio è una vista di Olafsfjordur, dove ci siamo fermati per un caffé con waffle grondante gelato e cioccolato.

 

A Blönduós abbiamo trovato una guesthouse nella media islandese con ristorante annesso dove si mangia bene (anche la colazione è stata nelle aspettative), unica nota terrificante: la proprietaria di origine polacca ascolta musica italiana anni ’80 tutto-il-tempo. Gelato al cioccolato dolce un po’ salato…
La spiaggia dietro alla nostra camera però è proprio bella!

5° giorno, circa 260 km
Blönduós – Borðeyri – Búðardalur

Ci siamo goduti questa tappa di trasferimento verso Ovest accarezzando i fiordi, attraversando una montagna e scendendo nuovamente verso il mare.
Borðeyri dev’essere il paese più piccolo del mondo e se non lo fosse io non riesco ad immaginare un posto con meno case!
Sta di fatto che una nonnina ci ha preparato waffle deliziosi con panna montata fresca e cioccolato fuso…ohhh mio dio ancora mi commuovo al solo pensiero di quella coccola premurosa!

Casa dei waffle buonissimi a Borðeyri

Prima di arrivare a Búðardalur e piantare la tenda ci siamo concessi anche un caffè in riva al mare.

6° giorno, circa 150 km
Búðardalur – Stykkishólmur – Ólafsvik

Finalmente riusciamo ad avviarci nella tanto agognata penisola Snæfells, casa del vulcano che ha ispirato Jules Verne per il suo “Viaggio al centro della terra”.
Non è difficile immaginare dove abbia preso ispirazione: ogni paesaggio ed ogni vista ti fanno sentire in una fiaba, non ci avrei trovato niente di strano a veder spuntare un troll da dietro qualche pietra, per dire!

La strada scorre attraverso un campo di lava, un sogno!

La mia moto nel campo di lava

La tappa imperdibile di questa giornata era Stykkisholmur, scenografia di un pezzo del film “I Segreti di Walter Mitty” con Ben Stiller che mi ha colpita per la velocità con cui scorre e per quanto io mi ritrovi nel personaggio protagonista: tranquillo e sedentario ma coraggioso e impavido…se proprio deve!

Kirkjufell, la “montagna” fatta a vela. Si vede nella scena dove Walter Mitty corre disperato in bicicletta

Il piccolo porto di Stykkisholmur

Bellissimi cavalli islandesi lungo la strada

Proprio prima di arrivare al porto di Stykkisholmur ci siamo fermati a fare merenda in un posto a caso dove ho avuto il mio colpo di fulmine culinario: gli snudur!!!!!
La panetteria dove ci siamo fermati si chiama Nesbrauð, questa è la sua posizione esatta.

Hanno pane, prodotti da forno e un piccolo buffet di insalate. Ve la consiglio soprattutto se siete motociclisti perché vi offrono il caffè!
E poi i dolci sono di un buono…!

Il tempo non ci ha permesso di arrivare alla tappa che avevamo prescelto, Arnarstapi, così senza pensarci minimamente ci siamo fermati ad Ólafsvik!

Di fianco al distributore N1 c’è la guesthouse Við Hafið che offre camere doppie, singole e anche letti in camere comuni; ci sono docce perfette, bagni in comune puliti e una lavanderia con lavatrice e asciugatrice.
La struttura è nuovissima e tenuta perfettamente, costa 115€ (colazione compresa) e viene regalato un buono per la piccola piscina termale del paese: ve lo consiglio con tutto il cuore!!!

Per la cena, è perfetto il ristorante Hraun (piatti principali sui 20-25€) scegliete senza esitazioni un piatto di pesce e rimarrete più che soddisfatti, andatevene via prima delle 22 perché ho notato un discreto fastidio nel personale che voleva chiudere il ristorante mentre noi chiedevamo il caffè.

Per oggi mi fermo qui ma non prima di farvi conoscere un altra specialità islandese, una loro personale rielaborazione della fish pie inglese: la Plokkfiskur!
Provatela, per noi è stato amore istantaneo.

PLOKKFISKUR
Piatto: Main Course
Cucina: Islandese
Porzioni: 4 persone
Autore: La Blonde Femme
Ingredienti
  • 600 g di filetto di merluzzo
  • 650 g di patate
  • 1 cipolla pelata e tritata finemente
  • 350 ml di latte
  • 60 g di burro
  • 3 cucchiai rasi di farina
  • sale e pepe
  • erba cipollina
  • Parmigiano grattugiato
Istruzioni
  1. In una pentola di acqua bollente salata cuocete il merluzzo.

  2. Una volta cotto, scolatelo, togliete la pelle e rompete la polpa con le mani in modo grossolano.

  3. Cuocete in acqua bollente anche le patate, poi pelatele e tagliatele a cubetti di poco più di un centimetro.

  4. In una pentola sciogliete il burro a fiamma dolce e aggiungete la cipolla, facendola ammorbidire per 7-8 minuti, senza farla scurire. Aggiungete la farina e fate cuocere il composto per un paio di minuti mescolando.

  5. Versate lentamente il latte, sempre mescolando e cuocete per 4-5 minuti fino a far addensare la salsa (in sostanza, fate una besciamella con la cipolla). Aggiustate di sale e pepe.

  6. Aggiungete, alla besciamella, il merluzzo e tre quarti delle patate e mescolate vigorosamente, non importa se il merluzzo si disfa, è così che va! Date un’ultima regolata di sale.

  7. Versate il composto in una pirofila leggermente imburrata (20×20 cm o simile), spargete le rimanenti patate sopra, spolverate di Grana Padano e fate gratinare sotto il grill del forno per 20 minuti, finché la superficie diventa bella dorata e croccante.

  8. Togliete dal forno, fate assestare per 5-10 minuti, cospargete di erba cipollina tritata e servite.

 

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5 Comments

  • Anna Luisa e Fabio
    23 Settembre 2015 at 12:20

    Magica, magica, magica l'Islanda! 🙂

    Fabio

    Reply
  • flavia galasso
    23 Settembre 2015 at 14:54

    Siete i miei due temerari del cuore e preferiti!!!………….. devo iniziare anche io col diario di viaggio e poi…rimandooooooooooo sempre quanto sono pigra…mi odio da sola….brava Clementaina…brava brava e la ricetta la provo appena potrò rimettere le patate nella mia dieta

    Reply
  • Giulietta
    20 Novembre 2015 at 22:07

    Buonissimo deve essere. Diverso tempo fa feci qualcosa di simile. Un vero confort foodblogger.

    Reply
  • Giulietta
    20 Novembre 2015 at 22:07

    Buonissimo deve essere. Diverso tempo fa feci qualcosa di simile. Un vero confort foodblogger.

    Reply
  • Cecilia Bendinelli
    31 Maggio 2016 at 19:57

    Continui a essere la mia musa dell'aperitivo!!! Stupenda ricetta! Io troppo pavida per l'Islanda 🙂

    Reply

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